Vincenzo Lancia (1881-1937)

A la par que construir coches, Vincenzo Lancia fue un gran piloto de carreras de FIAT. Se dice que Enzo Ferrari, al verle conducir, quedó impresionado y decidió dedicarse a las carreras de coches. Aquí le vemos junto a Pietro Bordino, segundos en la Targa Florio de 1907. Para entonces Lancia & C ya existía.

 

Aquí vemos la clasificación de dicha carrera (por "gentileza" de neumáticos Michelin)

 

Al año siguiente volvió a participar y volvió a quedar segundo.

 

La Targa Florio, la carrera en ruta más antigua de Italia, data de 1906 (el mismo año de la fundación de Lancia). Vincenzo participó junto a Bordino (y como de costumbre con FIAT) ya
en la primera edición. Se retiró por avería

 

Y luego en su empresa no era muy partidario de las carreras y la competición. ;D

 

Consideraba las carreras como algo muy peligroso, y que hacía invertir mucho dinero. Hay que contar con que no había publicidad, por lo tanto no veía conexión entre el automóvil de consumo y las carreras. Él consideraba un negocio el coche de calle y otro distinto y aparte el coche de carreras. Durante su carrera deportiva tuvo un famoso accidente, cuando chocó contra el coche de Christie en la Vanderbilt Cup (1905). Su error al incorporarse desestimando la velocidad de este último le hizo perder el tiempo de un cambio de ruedas de aquella época: 40 minutos.

 

Fue un gran conductor, pero su gran triunfo fue este coche: el fabuloso Lancia Lambda.





Un coche con grandes cualidades...

 

Fábrica Lancia en 1929...

 

Estado de la fábrica Lancia tras sufrir un bombardeo el 28-11-1942.

 

Sección carrocería fábrica Lancia...

 

Central térmica fábrica Lancia...

 

http://www.istoreto.it/to38-45_industria/schede/lancia.htm

 

Un texto sobre la saga de los Lancia, eso sí, en Italiano...

RETROSCENA STORIA DI UNA FAMIGLIA La dynasty dell'auto segnata dalle tragedie

ERA l'Italia del 1922. Fu allora, che nacque la dinastia dei LANCIA. L'anno della Lambda, gioiello da 12 mila esemplari in otto anni. L'anno in cui Vincenzo LANCIA decise di sposare la sua segretaria, Adele Miglietti. La sua azienda era nata soltanto da 16 anni, ma era gia' famosa in tutto il mondo. Lui, grande e grosso, con i baffi che porto' tutta la vita, di se' parlava poco. Diceva solo: . Poco prima delle nozze, al capo del personale arrivo' un biglietto: Adele Miglietti gli chiedeva una settimana di permesso matrimoniale. E non c'era scritto che lo sposo era il padrone della LANCIA. Del riserbo, la FAMIGLIA ha fatto da sempre una questione di stile. Un tratto, tipicamente piemontese, che hanno ereditato figli, nipoti e pronipoti di quell'omone originario di Fobello, vicino a Vercelli. Svogliato a scuola quanto geniale, partito come collaudatore di auto Fiat, mise da parte i primi soldi diventando famoso come pilota. Fu lo Schumacher del tempo, a inizio secolo. Vinse tutto. Ma quando, nel 1906, fondo' la piccola officina che divenne la grande LANCIA, diede a quella sua prima passione un taglio netto. Quasi presagisse che le corse avrebbero portato la sua azienda alla rovina. Furono le gare, infatti, a rovinare la LANCIA. Quando mori' nel '37, a soli 56 anni, era gia' nata l'Aprilia. Dei suoi tre figli Gianni, Anna Maria (che gli amici chiamano Mimma) ed Eleonora, fu il maschio, qualche anno dopo, a prendere in mano le redini dell'azienda, che guido' con la madre Adele fino alla debacle. Anna Maria ed Eleonora, azioniste della fabbrica, non giocarono mai nelle scelte aziendali un ruolo decisivo. Gianni eredito' la prima passione del padre. Mise in piedi una squadra corse di primissimo livello: la sua scuderia lancio' nelle gare l'Aurelia, la cui versione spider appare ne . Gianni sposto' nell'avventura delle competizioni le migliori forze dell'azienda. La LANCIA vinse parecchio, anche in F1, ma si dissanguo'. A meta' degli Anni Cinquanta venne ceduta al finanziere Carlo Pesenti. Da allora, nessuno dei componenti della FAMIGLIA volle piu' avere a che fare con la LANCIA: nemmeno, questa estate, in occasione dei 90 anni dell'azienda. Si dice che quando Anna Maria ed Eleonora dovettero cedere al finanziere le loro quote azionarie si adeguarono malvolentieri. Ma dei loro dissapori col fratello, se mai ci furono, nulla trapelo'. Lo stile LANCIA, anche allora, non conobbe sbavature. La storia di queste due donne, che mai fecero parlare di se' i rotocalchi mondani, contiene momenti durissimi. Soprattutto quella di Anna Maria. Sposo' senza clamori l'ingegner Ferdinando Gatta, titolare di una concessionaria Bmw. La figlia Gabriella e' morta l'anno scorso, a soli 33 anni: droga. L'altro figlio, Marco, che oggi commercia auto di grossa cilindrata, nel '79 fu vittima di un sequestro. Quattro mesi di prigionia: volevano 5 miliardi. Ferdinando Gatta lancio' un appello angosciato: . Poi si parlo' di un riscatto di 700 milioni. Gianni, intanto, sposato in seconde nozze con l'attrice Jacqueline Sassard, si era trasferito in Brasile, a fare l'allevatore. A Torino vivono i suoi figli, Mariele e Vincenzo (che gestisce un centro uffici e alcune centrali idroelettriche). Eleonora, fedele allo stile schivo della FAMIGLIA, sposo' Giovanni Boglione con una cerimonia riservata agli amici intimi. Non ha mai lasciato la casa di strada San Michele 16: qui, disseminate in 100 mila metri quadri di parco, ci sono tutte le ville dei LANCIA, una delle quali porta il nome della , l'auto che fece la fortuna di Vincenzo. Difficilmente diceva di essere una LANCIA. Una donna forte, legatissima alle figlie Margherita (che vive a Roma), Elisabetta e Giovanna. Quest'ultima era in qualche modo la piu' amata, forse perche' la piu' fragile. Aveva sofferto molto per la morte di papa' Giovanni, stroncato da un attacco di cuore mentre viaggiava verso gli Stati Uniti, dove l'avrebbero operato. Poi la separazione dal marito che l'aveva messa quasi con le spalle al muro. Pochi giorni fa, mamma Eleonora le aveva detto: . Giovanna Favro

 

Sobre las habilidades de Vincenzo Lancia, en el Foro viva-lancia hay una reflexión muy interesante: en 1904, Vincenzo ganó la Coppa Florio (Brescia-Cremona-Mantua-Brescia, dos vueltas por carreteras más que infernales, por supuesto sin asfaltar). Un total de 370 km, que hizo en 3 h 9 min y 56 seg, a una media de 115,7 Km/h. Para hacernos una idea de lo que hizo, pongámonos en un coche moderno al que modificaremos de la manera siguiente:
-frenos delanteros desconectados
-amortiguadores delanteros y traseros suprimidos
-eje rígido trasero y delantero
-neumáticos extra-estrechos
-centro de gravedad elevado 20 centimetros, y con aumento de una tonelada de peso
-sin apenas carrocería y sin parabrisas delantero
... y cosas menores, como romperle los sincronizadores al cambio.

Bravissimo, Vincenzo!!

 

EN MAS DE UNA CURVA PONDRIA EL COCHE EN 2 RUEDAS.ACAVARIA TRONCHAO Y CON EL COXIS DESCOLOCAO.

 

En la targa-florio...