¿Habeis desmontado la parte del respaldo de los asientos traseros?esque los estoy desmontando y los tengo a medias. la parte inferior ya la tengo desatornillada, y la superior nose donde van los anclajes. gracias!
creo que el 2000i.e al principio traía ese cuadro de serie. No se como serán las demás conexiones, pero el cable del velocímetro es un gran impedimento para ponerle ese cuadro a cualquier otro Dedra. En cuanto a los asientos. Una vez que tienes quitado lo de abajo, son dos tornillos por la parte de abajo del respaldo, no recuerdo si alguno más. Y el resto de anclajes van a presión... creo.
Buenas! pues ya he comprado los Poltrona Frau negros y de regulación electrica y calefactable y los paneles de puerta, a parte de varios recambios mas, aqui os dejo unas imagenes: [img width=360 height=480]http://img203.imageshack.us/img203/3894/dsc02820b.jpg[/img] Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us [img width=640 height=480]http://img12.imageshack.us/img12/5364/dsc02826bl.jpg[/img] Uploaded with ImageShack.us [img width=640 height=480]http://img714.imageshack.us/img714/793/dsc02827xj.jpg[/img] Uploaded with ImageShack.us [img width=640 height=480]http://img819.imageshack.us/img819/6611/dsc02830p.jpg[/img] Uploaded with ImageShack.us ¿Me podríais decir como se conectan y donde los tengo que enchufar a la corriente eléctrica? tengo la clema que sale de los asientos y esta sale con unos 6 cables, si teneis unos esquemas del sistema eléctrico me podría ayudar también. Muchas gracias!un saludo
Wow...mi consejo Dedra1690.. es que utilices los paneles antiguos de la foto y no intentar sacar el tapizado para hacerlo coincidir con los paneles del segunda serie..además se ven nuevos!
JaimeKappa finalmente voy a utilizar los paneles antiguos, los espero tener puestos esta semana los paneles e intentar poner el cableado para la regulación
Creo que si es lo mas sensato, el estado de los paneles es realmente bueno, están todos como ese, una vez que los ponga subiré fotos ya puestos
espero ver como sigue...yo saqué adelante una kappa y me motiva ver como se mejoran cada vez más estas maquinas!
Vamos a dar un poco de marcha al tema... Una entrevista en Italiano, extraíada del foro Autopareri a uno de los responsables del proyecto del Dedra. - Intervista a Mario Maioli, chef designer della Lancia Dedra. Quali e quante esigenze ha dovuto mettere d’accordo nel disegno della Dedra? “Parliamo al plurale, perché il designer di una volta, quello che faceva tutto da solo, non esiste più, sostituito com’è da un team. Dovevamo, come molto spesso succede, fare una vettura innovativa che rispettasse la tradizione (Lancia in questo caso). Una vettura che doveva sostituire la Prisma, quindi con dimensioni analoghe, ma ovviamente migliorata. L’abbiamo fatta abbastanza alta per esaltare l’abitabilità, ma senza eccedere in lunghezza, perché nella tradizione Lancia non ci sono mai state grandi vetture, con l’eccezione, di fatto isolata, della vettura ministeriale”. In questa mostra ci sono parecchi schizzi che confrontano le soluzioni della Dedra con quelle di altre Lancia del passato, soprattutto la famosa Aurelia. Perché? “Lavorando con gli stilisti dell’I.DE.A. di Moncalieri, che hanno sviluppato il discorso grafico, mi sono preoccupato di raccordare l’immagine del progetto con quella del passato Lancia e quella futura, che io già conosco. E un punto di riferimento è stato proprio con l’Aurelia, che, assieme all’Appia, considero la Lancia per eccellenza”. Gli inserti in legno nell’abitacolo sono dunque anch’essi un richiamo al passato? “Senza cadere nella trappola del revival, dobbiamo ricordare, quando è il caso, che cos’era un’auto. Ci sono state, e ci sono, vetture che sono fatte solo per trasportare ed altre che devono trasmettere sensazioni ed emozioni, che impongono un diverso rapporto uomo-automobile: in po’ la differenza che passa fra un motoscafo e una barca a vela. E’ una questione di sensibilità culturale. I pannelli pregiati sulla Dedra non vanno visti come “quattro pezzi di legno per far scena”, ma come elementi che ripropongono quel “rapporto tra uomo e vettura”. Nei disegni della strumentazione si nota un passaggio dall’analogico al digitale ed infine l’approdo ad una via di mezzo… In effetti, abbiamo valutato diverse soluzioni, e molte le ho studiate personalmente. Alla fine abbiamo scelto la tecnologia optoelettronica, che va bene sia per chi preferisce la strumentazione digitale, sia per chi preferisce l’analogica”. Nella definizione del design della Dedra, che posto ha avuto il CAD, cioè la progettazione assistita dal computer? “Un posto certamente molto importante”. Oltre le mode estetiche, quali fattori concorrono a far sì che le auto di grande serie abbiano oggi linee in comune? “Influiscono fattori tecnologici, cioè il modo di costruire automobili, i materiali disponibili, le mutevoli soluzioni meccaniche… perché, per esempio, la Fiat 1400 aveva le stesse linee dei frigoriferi di quel tempo? Anche perché le tecniche di stampaggio delle lamiere erano le stesse. Oggi, per fare un altro esempio, la Tempra e la Vectra hanno linee comuni perché, essendo auto degli anni Novanta, sfruttano la tecnologia delle portiere avvolgenti, che noi per primi abbiamo introdotto in Europa, con la Uno e la Thema”. Perché quella coda alta? “La coda alta e prismatica l’abbiamo voluta sia per accentuare la capacità del bagagliaio sia per accentuare, con un effetto ottico di spostamento all’indietro delle masse, il dinamismo generale della linea. E per ragioni aerodinamiche”. A proposito: pensa che continuerà la corsa sfrenata all’aerodinamicità? “La Dedra ha dimostrato che non è necessario arrivare sempre e comunque allo stereotipo dell’uovo per ottenere un buon coefficiente di penetrazione aerodinamica. Con il suo Cx di 0,29 la Lancia dimostra che si può avere un buon Cx con un profilo personalizzato”. Quali auto predilige fra quelle che lei ha disegnato? “Beh, Dedra a parte, metterei in testa la Delta, poi la Thema. Ma c’è anche la Cinquecento, dove ho lottato duramente per non rischiare di disegnare una nuova Y10 o una nuova Uno, perché non avrebbe senso riproporre il già visto”. (l'intervista è presa pari pari da quella pubblicata... non so dire a che livello Maioli si esprima riferendosi ai progetti che preferisce fra i suoi, citando Delta e Thema... )
http://www.autopareri.com/forum/auto-depoca/33279-fiat-tipo-progetti-tipo-2-e-3-ma-chi-nato-prima.html